Polizza vita: cosa succede se muore il contraente?

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COS’È LA POLIZZA VITA CASO MORTE?

La polizza vita temporanea caso morte è il modo migliore di tutelare la famiglia qualora venisse a mancare un reddito importante. È un contratto di assicurazione sulla vita che prevede il pagamento di un capitale al beneficiario nel caso in cui l’assicurato muoia o diventi invalido totale permanente, sia per infortunio che per malattia. La polizza vita caso morte prevede il pagamento della somma assicurata nel caso in cui l’imprevisto avvenga nel corso della durata del contratto. Ha un grande vantaggio: assicura dal primo giorno di validità della polizza con l’intera somma assicurata, sia che l’imprevisto avvenga dopo qualche mese sia che avvenga dopo molti anni dalla firma del contratto.

Come si detrae la polizza vita caso morte?

La polizza vita caso morte è un prodotto assicurativo per cui è possibile beneficiare della detrazione fiscale, nello specifico si può detrarre fino al 19% degli importi versati per la copertura assicurativa e fino a un massimo di 530 euro.

COSA SUCCEDE SE MUORE IL CONTRAENTE DI UNA POLIZZA VITA?

Nel caso in cui il contraente, ovvero colui che stipula la polizza, e l’assicurato non coincidano, il contraente prima di morire deve aver firmato un documento in cui dichiara di lasciare la contraenza ad un altro soggetto, qualora sopraggiunga la sua morte prima dei termini previsti dal contratto. Per essere valida la scrittura privata dovrà essere firmata anche dal contraente che gli succede.

CHI SONO GLI EREDI LEGITTIMI DI UNA POLIZZA VITA?

Gli eredi legittimi sono coloro che il codice civile individua come gli aventi diritto a succedere al patrimonio del defunto. Quindi, in assenza di testamento è la legge che individua gli eredi testamentari, le cui quote varieranno in base al grado di parentela e al numero degli eredi. Si parla di successione legittima quando, in assenza di testamento, l’eredità spetta:

    • al coniuge;
    • ai figli;
    • ai genitori o fratelli e sorelle;
    • ai parenti di gradi successivi;
    • allo Stato.

 

Ovviamente, in caso di presenza del coniuge e dei figli, tutti gli altri familiari saranno esclusi dall’eredità. In caso di polizze vita, molto spesso il sottoscrittore indica come beneficiari gli eredi legittimi, senza però indicare il nome e la quota che gli spetta. Di conseguenza, anche se gli eredi concorrono all’eredità con percentuali diverse, l’indennizzo della polizza verrà diviso in parti uguali e non in proporzione delle quote ereditarie.

QUANDO UNA POLIZZA VITA VA IN SUCCESSIONE?

L’indennizzo non cade in successione. Le somme pagate dall’assicuratore al beneficiario in forza di un contratto di assicurazione sulla vita del defunto non fanno parte del patrimonio del defunto e, quindi, non entrano in successione.

POLIZZA VITA CASO MORTE: QUALI SONO I TEMPI DI LIQUIDAZIONE?

Generalmente le condizioni di assicurazione prevedono che la liquidazione delle prestazioni debba avvenire entro 30 giorni dal ricevimento dei documenti previsti dal contratto. Se il pagamento non avviene entro questo termine, la compagnia dovrà corrispondere, oltre all’importo dovuto, anche gli interessi di mora.

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